Funzionano al pari di un termostato ambiente sul radiatore sul quale sono installate, la loro funzione è quella di mantenere l'ambiente ad una temperatura stabilita, ad evitare il surriscaldamento di camere già naturalmente più calde. Se correttamente utilizzate, aiutano a uniformare la temperatura all'interno degli alloggi.
All' interno del comando c' è un sensore che rileva la temperatura della stanza e, automaticamente apre o chiude in modo graduale la valvola per fare variare l'afflusso d'acqua calda al radiatore per adeguarne l'emissione di calore al reale fabbisogno.
Si, se la stanza raggiunge la temperatura desiderata il radiatore si raffredderà gradatamente, iniziando dalla parte inferiore, fino a diventare, se necessario, completamente freddo. Riprenderà a scaldarsi nuovamente, iniziando dalla parte superiore, se la temperatura della stanza scende al di sotto del valore impostato.
Ruotando la testina termostatica e posizionandola sul valore desiderato della scala graduata 0-1-2-3-4-5.
Non esiste una corrispondenza univoca per tutti gli impianti, la temperatura massima raggiungibile può dipendere da molti fattori, alcuni dovuti all' impostazione della centrale termica, altri dovuti allo stato di coibentazione dell'unità abitativa o alla sua posizione all' interno del condominio.
Se la testina termostatica viene posizionata sul 5 è probabile che la temperatura che si raggiunge sia intorno ai 20-21 °C. Chiaramente la posizione 0 corrisponde al totale spegnimento del radiatore. Per la scelta dei valori intermedi consigliamo di utilizzare un termometro ambiente da posizionarsi a circa 1,5 m da terra e lontano da fonti di calore o finestre.
No, se il radiatore è coperto da tendaggi pesanti, asciugamani o mobiletti di rivestimento la valvola "sente" una temperatura ambiente "falsata" e può arrivare a chiudere il radiatore (che diventerà freddo) anche se la stanza non ha ancora raggiunto la temperatura prestabilita. Per le medesime ragioni può capitare che, in due stanze diverse, occorra regolare la valvola su valori diversi per ottenere in entrambi gli ambienti la stessa temperatura.
Nel caso di tende, mantenere aperte il maggior tempo possibile al fine di ottimizzare il funzionamento della valvola ed aumentare l'efficienza del radiatore stesso. Nel caso di copritermo, prevederne la rimozione e/o contattare il manutentore per valutare un'eventuale installazione di testina termostatica con sonda remota. Resta inteso che la presenza del copritermo riduce significativamente la resa del radiatore con conseguente peggioramento del comfort e dei consumi.
Assolutamente no, occorre regolare la valvola termostatica su un valore più basso. Si consiglia di procedere a tali variazioni in modo graduale (es: da 4 a 3,5) ed aspettare un tempo congruo (almeno 2 ore) per valutarne l'effetto. Una volta individuata la posizione della valvola che assicura il livello di comfort desiderato, non modificare con eccessiva frequenza tale posizione.
Occorre posizionare la testina termostatica su valori più elevati della scala graduata adottando gli stessi accorgimenti descritti al punto precedente. Se anche sulla posizione 5 la stanza non raggiunge i 20°C, è consigliabile contattare il manutentore che provvederà a porre in essere gli interventi più appropriati.
Sconsigliamo questo comportamento in quanto così facendo non si avrà il comfort dovuto. La casa al rientro sarà fredda e occorrerà tempo prima di riscaldarla nuovamente tutta con un grosso dispendio energetico.
Al termine della stagione di riscaldamento la valvola termostatica va posizionata sulla posizione ‘5’ al fine di mantenerla completamente aperta ed evitare che l'attuatore meccanico al suo interno possa bloccarsi sulla sua sede.
A misurare il calore "ceduto" dal radiatore alla stanza al fine di consentire, in fase di ripartizione delle spese di riscaldamento, l'attribuzione ai singoli alloggi di quote di spesa correlate all' effettivo "prelievo", in percentuale, di energia prodotta dall' impianto condominiale.
i, l'obiettivo del sistema è proprio misurare il calore "consumato" dai singoli alloggi e, conseguentemente, incentivare un utilizzo virtuoso dell'impianto da parte degli utenti nonché favorire, ove tecnicamente possibile, interventi di miglioramento della classe energetica della casa tramite interventi di coibentazione o insufflaggio delle pareti esterne o la sostituzione dei vecchi infissi con nuovi infissi dotati di doppi vetri, ecc.
Si, è infatti del tutto comprensibile che a parità di temperatura interna (es: 20°C) in entrambi gli alloggi, quello al piano intermedio consumerà meno energia di quello al piano pilotis in quanto, quest' ultimo deve compensare le dispersioni del pavimento verso i pilotis che, invece, non sussistono al piano intermedio.
No, una quota di spesa è comunque dovuta. Tutti gli alloggi sono tenuti al pagamento della cosiddetta “quota fissa” che tiene conto dell'energia che l'impianto di riscaldamento utilizza al fine di riscaldare le colonne di distribuzione ed assicurare che a ogni corpo scaldante arrivi l'acqua calda a monte della valvola termostatica, a prescindere dall' utilizzo che se ne fa, nonché delle spese gestionali dovute ai servizi di gestione dell’impianto di riscaldamento e di contabilizzazione.
In estrema sintesi, rilevano la temperatura sia nell'ambiente nel quale sono installati (ad es: Cucina) sia quella del radiatore su cui sono collocati e, mediante elaborazione a livello elettronico che tiene conto delle dimensioni (e quindi della potenza) del radiatore e della sua forma, nonché del materiale di cui è costituito, ne ricavano il consumo. In pratica, più il radiatore è caldo e tanto maggiore è il tempo durante il quale rimane caldo, maggiore è il consumo rilevato
I ripartitori installati risultano dotati di certificazione e di marchio EN 834, ETSI EN 301 489 riconosciuti a livello europeo.
Esistono varie modalità di lettura dei consumi, solitamente gli apparecchi vengono letti da remoto oppure con modalità di tipo Walk-by, che prevedono il passaggio di un tecnico dotato di apposita apparecchiatura, presso il condominio, ma senza la necessità di entrare nei singoli alloggi.
I ripartitori utilizzati sono certificati in conformità alla normativa vigente in materia di emissioni e compatibilità elettromagnetica. Si tenga presente, inoltre, che la trasmissione via radio si attiva solo 6 volte al giorno e, ciascuna sessione, ha una durata ampiamente inferiore al secondo. La potenza della trasmissione, infine, è circa 600 volte più bassa di quella di un telefono cellulare.
Occorre comunicarlo tempestivamente al responsabile del servizio di contabilizzazione al fine di porre in essere le azioni correttive del caso. La custodia e la cura dei dispositivi installati presso gli alloggi competono ai singoli utenti che, quindi, ne devono assicurare il regolare funzionamento. Si rammenta, comunque, che in caso di anomalia di funzionamento, manomissione o rimozione, il ripartitore invia apposite segnalazioni alle antenne di scala, registrandone data e ora.
No, la norma vigente (UNI 10200) prescrive che tutti gli interventi di manutenzione, riparazione e sostituzione debbano essere effettuati tramite il responsabile del servizio di contabilizzazione. Qualsiasi intervento diretto dell'utente è assimilabile a manomissione.
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